Testo Analitico:
Descrizione
Comune del medio Appennino reggiano, Vetto vanta una felice posizione, alto sulla sponda destra dell'Enza in una conca ai piedi dei Monti Costa e Faille, balcone naturale su tutta la valle.
Le sue frazioni hanno conservato caratteristiche architettoniche ed ambientali introvabili ormai nel resto della montagna reggiana.
Le prime notizie documentate dell'esistenza del paese non vanno oltre il XII secolo ma una radicata tradizione locale insiste sulle sue origini romane, fondandosi essenzialmente su rilievi di carattere toponomastico.
Vetto, infatti, deriverebbe dal latino vectus, "condotto, trasportato", con riferimento al luogo di attraversamento del fiume, oppure rinvierebbe ad una ancora meno probabile fondazione da parte della nobile stirpe dei Vetii.
La chiesa, di origine preromanica, è stata ristrutturata nel 1620, risistemata nel 1930 e parzialmente rinnovata, sia all'interno che all'esterno, negli ultimi vent'anni.
Oltre alla seicentesca "volta a botte" dell'abside e ad una cornice dell'inizio del 1100, la parrocchia vettese conserva un tabernacolo ed un armadietto del 1500 e due confessionali del 1600.
In via Micheli è degno di nota il portale di "Casa Agostino", prima residenza dell'Amministrazione comunale.
Sul sasso è stata scolpita nel 1859, la scritta "Viva Vittorio Emanuele secondo nostro Re e prode soldato - Viva il generoso Napoleone III - Viva l'invincibile Garibaldi ". A poco più di un chilometro da Vetto, emerge, dal greto dell'Enza, la sagoma del "pontaccio".