Sentiero Matilde - 1° tappa da Ciano d'Enza a Bergogno
Località:
42026 Canossa
Contatti:
- 0522 810430 IAT di Castelnovo ne' Monti
- 0522 812313
- iat@appenninoreggiano.it
Periodi di svolgimento:
Per inoltrarsi lungo il "Sentiero Matilde" le stagioni migliori sono senzaltro la primavera, la tarda estate e l'autunno, cercando di evitare i periodi piovosi, l'estate piena per le tappe basse e l'inverno per l'Alto Appennino.
Modalità di svolgimento:
A piedi a cavallo e in mountain bike.
Organizzazione:
Itinerario ideato e promosso dalla Provincia di Reggio Emilia.
Percorso:
Ciano d' Enza dista da Reggio Emilia km 26 e si raggiunge percorrendo la SS 513.
Dista da Parma km 28 e si raggiunge percorrendo la SS 513.
Dista da Parma km 28 e si raggiunge percorrendo la SS 513.
Percorso:
L'itinerario si presta tanto per escursionisti singoli o per piccoli gruppi, quanto per le famiglie o gli escursionisti organizzati che, magari, preferiscono affidarsi ad una guida ambientale del luogo.
I circa 80 km del Sentiero Matilde, tecnicamente elementari, si snodano perlopiù lungo mulattiere, carraie, strade bianche e sentieri. Consentono di accedere dalla pianura fino al crinale appenninico, spartiacque Tirreno - Adriatico. L'itinerario va da Vico di Ciano d'Enza fino a San Pellegrino in Alpe pur essendo percorribile da camminatori allenati in tre - quattro giorni, viene proposto volutamente in sette comode tappe. Questo per consentire la visita approfondita di dei luoghi. Non dimentichiamo che il centro d'interesse è storico - culturale e ambientale. Sono innumerevoli gli spunti di interesse storico ed architettonico che si incontrano lungo il sentiero, dai principali castelli di Matilde, alle case a torre in pietra arenaria che punteggiano il paesaggio, alle pievi romaniche. Non da ultimo il camminare lento favorisce gli "incontri" eno-gastronomici che, trovandoci nel cuore dell'Emilia, non mancano di certo: vogliamo citare il Parmigiano Reggiano, formaggio prodotti nei piccoli caselli sparsi, oppure l'aceto balsamico tradizionale (nato nella rupe di Canossa) i funghi, le castagne.
I circa 80 km del Sentiero Matilde, tecnicamente elementari, si snodano perlopiù lungo mulattiere, carraie, strade bianche e sentieri. Consentono di accedere dalla pianura fino al crinale appenninico, spartiacque Tirreno - Adriatico. L'itinerario va da Vico di Ciano d'Enza fino a San Pellegrino in Alpe pur essendo percorribile da camminatori allenati in tre - quattro giorni, viene proposto volutamente in sette comode tappe. Questo per consentire la visita approfondita di dei luoghi. Non dimentichiamo che il centro d'interesse è storico - culturale e ambientale. Sono innumerevoli gli spunti di interesse storico ed architettonico che si incontrano lungo il sentiero, dai principali castelli di Matilde, alle case a torre in pietra arenaria che punteggiano il paesaggio, alle pievi romaniche. Non da ultimo il camminare lento favorisce gli "incontri" eno-gastronomici che, trovandoci nel cuore dell'Emilia, non mancano di certo: vogliamo citare il Parmigiano Reggiano, formaggio prodotti nei piccoli caselli sparsi, oppure l'aceto balsamico tradizionale (nato nella rupe di Canossa) i funghi, le castagne.
Area Turistica:
Area Matildica
Zona Geografica:
Appennino
Dettaglio itinerario:
Descrizione della tappa da Ciano d'Enza a Bergogno
Tempo di percorrenza: 4.30 ore;
Dislivello in salita: 600 metri;
Dislivello in discesa: 200 metri; La tappa inizia dalla stazione ferroviaia di Ciano D'Enza. Nel Borgo di Vico si può ammirare una casa a torre secentesca dove era solita stare Maria Luigi d'Austria. Alle spalle del centro sportivo si origina una strada bianca che si inoltra lungo la valle del rio Vico. La si segue tra coltivi e boschetti, compiendo sei piccoli guadi. Dopo il terzo, subito a destra una variante (sent. 650) per una mulatteria conduce al castello di Rossena, sede di un ostello (tel. 0522-242009), B&B Il Melograno di Matilde (tel.339 2442188) e il Tempio Ritrovato (tel.0522-242064). Al termine della strada di rio Vico dietro il recinto di un fabbricato rurale, si prosegue per un sentiero in sponda sinistra rimanendo sempre in fondovalle. Il primo incrocio è in corrispondenza della mulattiera a destra (sent. 640) che varca il rio Vico e sale alle ex scuole di Rossena (ora scuola di scultura su pietra). Il sentiero sale a destra passando in un bosco e sbucando sui calanchi nelle adiacenze di Canossa, mentre prendendo la sterrata a sinistra si passa dal borgo di Riverzana, che ospita una piscina pubblica e un ristorante.
Dentro il castello di Canossa è stato restaurato il piccolo museo nazionale Naborre Campanini: il pezzo più interessante è una vasca battesimale moolitica in arenaria scolpita, unico resto del tempio di San Apollonio. Il Sentiero Matilde dal castello rasenta i calanchi e si porta verso levante al borgho di Cavàndola. Una variante (sent.652) conduce in un' ora tra andata e ritorno al sottostante borgo di Votìgno, dove ha sede u centro di cultura tibetana (B&B tel. 0522 323832).
Da Cavàndola si costeggiano su un' ampia carrareccia le pendici del monte Tesa, con belle visuali sul medio Appennino, fino a Cerrèdolo dei Coppi. Da notare oltre alle numerose torri con colombaia, mascheroni e bugne con significato scaramantico sui muri delle antiche case del borgo. Il nome deriva dalle querce cerro e dalle "fabbriche dei coppi", le fornaci per le tegole attive fino alla metà del secolo scorso. Dal ristorante si prosegue brevemente lungo l' asfaltata per Casina per svoltare quasi subito a sinistra giù nel vallone verso Chessi, una casa rurale isolata (a destra della strada asfaltata ha origine invece la "Variante di Cortogno" - sent.650, che attraversa Vercallo, Faieto, Cortogno e il fondovalle Tassobio collega con Casina).B&B Dalla Lella, tel.0522 607247 e alloggio agrituristico presso l'antico mulino, tel. 0522 607503. Si scende a guardare il Torrente Càmploa (interessante colata travertinosa e fonte ferrosa) e poi il rio Bèrgogno e si è in breve sotto il suo abitato, un bell' esempio di borgo appenninico. Soffermiamoci a notare i particolari delle case, i portali, gli architravi databili Cinque-Seicento. Balza all' occhio il palazzotto cinquecentesco appartenuto ai conti Giovanardi, a pianta quadrata con una torre colombaia. Poco distante, sul sentiero 652 per Votigno c'è un agriturismo con camere (Il Castetto, tel. 0522 609539).
Tempo di percorrenza: 4.30 ore;
Dislivello in salita: 600 metri;
Dislivello in discesa: 200 metri; La tappa inizia dalla stazione ferroviaia di Ciano D'Enza. Nel Borgo di Vico si può ammirare una casa a torre secentesca dove era solita stare Maria Luigi d'Austria. Alle spalle del centro sportivo si origina una strada bianca che si inoltra lungo la valle del rio Vico. La si segue tra coltivi e boschetti, compiendo sei piccoli guadi. Dopo il terzo, subito a destra una variante (sent. 650) per una mulatteria conduce al castello di Rossena, sede di un ostello (tel. 0522-242009), B&B Il Melograno di Matilde (tel.339 2442188) e il Tempio Ritrovato (tel.0522-242064). Al termine della strada di rio Vico dietro il recinto di un fabbricato rurale, si prosegue per un sentiero in sponda sinistra rimanendo sempre in fondovalle. Il primo incrocio è in corrispondenza della mulattiera a destra (sent. 640) che varca il rio Vico e sale alle ex scuole di Rossena (ora scuola di scultura su pietra). Il sentiero sale a destra passando in un bosco e sbucando sui calanchi nelle adiacenze di Canossa, mentre prendendo la sterrata a sinistra si passa dal borgo di Riverzana, che ospita una piscina pubblica e un ristorante.
Dentro il castello di Canossa è stato restaurato il piccolo museo nazionale Naborre Campanini: il pezzo più interessante è una vasca battesimale moolitica in arenaria scolpita, unico resto del tempio di San Apollonio. Il Sentiero Matilde dal castello rasenta i calanchi e si porta verso levante al borgho di Cavàndola. Una variante (sent.652) conduce in un' ora tra andata e ritorno al sottostante borgo di Votìgno, dove ha sede u centro di cultura tibetana (B&B tel. 0522 323832).
Da Cavàndola si costeggiano su un' ampia carrareccia le pendici del monte Tesa, con belle visuali sul medio Appennino, fino a Cerrèdolo dei Coppi. Da notare oltre alle numerose torri con colombaia, mascheroni e bugne con significato scaramantico sui muri delle antiche case del borgo. Il nome deriva dalle querce cerro e dalle "fabbriche dei coppi", le fornaci per le tegole attive fino alla metà del secolo scorso. Dal ristorante si prosegue brevemente lungo l' asfaltata per Casina per svoltare quasi subito a sinistra giù nel vallone verso Chessi, una casa rurale isolata (a destra della strada asfaltata ha origine invece la "Variante di Cortogno" - sent.650, che attraversa Vercallo, Faieto, Cortogno e il fondovalle Tassobio collega con Casina).B&B Dalla Lella, tel.0522 607247 e alloggio agrituristico presso l'antico mulino, tel. 0522 607503. Si scende a guardare il Torrente Càmploa (interessante colata travertinosa e fonte ferrosa) e poi il rio Bèrgogno e si è in breve sotto il suo abitato, un bell' esempio di borgo appenninico. Soffermiamoci a notare i particolari delle case, i portali, gli architravi databili Cinque-Seicento. Balza all' occhio il palazzotto cinquecentesco appartenuto ai conti Giovanardi, a pianta quadrata con una torre colombaia. Poco distante, sul sentiero 652 per Votigno c'è un agriturismo con camere (Il Castetto, tel. 0522 609539).
Comune:
CANOSSA
Piazza Matteotti, 28 - loc. Ciano d'Enza, 42026 Canossa (RE)
0522 248411, 0522 248450
urp@comune.canossa.re.it
www.comune.canossa.re.it
Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2023