Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Gottano

Località:
Gottano - 42020 Vetto
Comune:
VETTO D'ENZA
Piazza Caduti di Legoreccio, 1, 42020 Vetto d'Enza (RE)
0522 815222 , 0522 815694
info@comune.vetto.re.it
www.comune.vetto.re.it
Contatti:
- 0522 815125
Come arrivare:
Accessibiltà
Località: Gottano Dista dal capoluogo km 5
Percorso: dal capoluogo si percorre la SP 57 in direzione Ramiseto fino a Gottano
Località: Gottano Dista dal capoluogo km 5
Percorso: dal capoluogo si percorre la SP 57 in direzione Ramiseto fino a Gottano
Periodi di Apertura:
La chiesa esternamente è sempre visitabile,per visitare l'interno tel.: 0522 815125
Tariffa d'ingresso:
ingresso gratuito
Gratuità:
Yes
Area Turistica:
Appennino
Zona Geografica:
Zona Matildica
Testo Analitico:
Descrizione
La chiesa, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, è ricordata per la prima volta in un documento della Cattedrale di Reggio Emilia del 1213.
Nel 1318 è filiale della Pieve di Campiliola a cui appartiene fino al 1727 allorché è assoggettata al Plebanato di Nigone.
Il campanile della chiesa di Gottano sorge nell'area dell'antica rocca del paese, di cui incorpora alcune strutture.
Si evidenzia il paramento in opus quadratum dell'edificio.
Gli abitanti chiamano la torre della chiesa "Rocca d'oro".
Una leggenda tramanda che all'atto della costruzione del castello vi è stato seppellito un piccolo tesoro, probabilmente un fuso d'oro nascosto lì dalla stessa Matilde di Canossa.
La chiesa, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, è ricordata per la prima volta in un documento della Cattedrale di Reggio Emilia del 1213.
Nel 1318 è filiale della Pieve di Campiliola a cui appartiene fino al 1727 allorché è assoggettata al Plebanato di Nigone.
Il campanile della chiesa di Gottano sorge nell'area dell'antica rocca del paese, di cui incorpora alcune strutture.
Si evidenzia il paramento in opus quadratum dell'edificio.
Gli abitanti chiamano la torre della chiesa "Rocca d'oro".
Una leggenda tramanda che all'atto della costruzione del castello vi è stato seppellito un piccolo tesoro, probabilmente un fuso d'oro nascosto lì dalla stessa Matilde di Canossa.
Ultimo aggiornamento: 7 Marzo 2023