Castello di Canossa

Località:

Canossa - 42026 Canossa

Contatti:

Come arrivare:

Il Castello di Canossa si trova nel comune di Canossa in provincia di Reggio Emilia, nell'Appennino reggiano.

In auto: Dal casello A1 – Reggio Emilia: tangenziale direzione Parma, dopo la prima rotonda seguire direzione Parma su Viale Martiri di Tien An Men. Dopo il primo ponte girare a destra in via Nagasaki e di nuovo a destra su via Hiroshima. Seguire su via F. Chopin direzione Montecchio -Cavriago. Alla rotonda dell'acquedotto proseguire su Viale Inghilterra direzione Rivalta - La Spezia SS 63, da Rivalta seguire per Quattro Castella – San Polo SP 23. Da San Polo seguire per Ciano d’Enza. Raggiunto il centro di Ciano d'Enza, svoltare a sinistra con direzione Rossena - Canossa SP 54. Proseguire per Canossa e girare a sinistra su SP 73. Seguire le indicazioni per Castello di Canossa.

Periodi di Apertura:

Apertura al pubblico del Castello di Canossa e del Museo Nazionale N. Campanini di Canossa

Orario:
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 17.00 (biglietteria chiude alle 16.00)
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00 (biglietteria chiude alle 18.00)
chiuso il lunedì

Solo su prenotazione presso l’Associazione Matilde di Canossa, ai contatti indicati.

Tariffa d'ingresso:

ARIFFA DI INGRESSO
INTERO: € 4,00

Origini storiche:

I ruderi del castello, che sorgono su un'aspra rupe a ridosso dell'abitato di Canossa, tra il torrente Crostolo ed il fiume Enza, dominano con ampia vista il paesaggio delle valli sottostanti.
Il sasso di Canossa, dal punto di vista geologico, è costituito da calcare oligocenico, e si eleva a 576 metri sul livello del mare.

La rocca è stata fonte d'ispirazione di narratori e poeti. Ludovico Ariosto, che vi soggiornò, nell'Orlando Furioso descrisse la rupe su cui immaginava sorgesse la rocca incantata di Atlante .

Naborre Campanini sosteneva che "la superficie della vetta misura nella massima lunghezza 80 metri e 30 nella larghezza media: il perimetro non supera i 1200 e tutta l'area è stata calcolata poco più di duemila metri quadrati; minore di oltre un terzo dell'antica per le frane periferiche che massime da mattino, da mezzogiorno e da ponente, hanno divorato la rupe". L'area occupata dal complesso era, comunque, "comoda e sufficiente a un grande castello" specie in considerazione del fatto che "Canossa fu una fortezza, non un palagio signoresco creato per gli agi di una vita queta all'agio. La stessa Matilde vi dimorò solo a brevi intervalli e ne' pericoli; mentre comunemente soggiornò alle Carpineti, nel castello fabbricato da lei, dove tenne l'ordinaria sua corte" .
Lungo l'Appennino Reggiano, tra i corsi dell'Enza e del Secchia, numerose strutture fortificate si allineano secondo direttrici preordinate, che raggiungono, parallelamente, a diverse quote altimetriche, il confine della Tuscia.

Il castello di Canossa sorgeva in una posizione strategica, lungo la fascia dell'Appennino tra Parma e Bologna, dove confluivano le più importanti vie di comunicazione del nord Europa verso Roma, la via del Brennero, del Sempione, del San Gottardo, la Francigena e quella del San Bernardo.
Non bisogna dimenticare che in epoca medievale il viaggio aveva assunto una connotazione particolare: migliaia di pellegrini decidevano di affrontare, per terra o per mare, percorsi lunghi, difficoltosi ed insidiosi per raggiungere i luoghi della fede, in quanto i cosiddetti "cammini del cielo" costituivano il massimo fine esistenziale dell'individuo.

Canossa era senza dubbio un punto di collegamento fondamentale nell’antico sistema viario.

Le ricerche condotte sul sito hanno permesso il ritrovamento di tracce di insediamenti di età romana.
Nel caso di alcuni frammenti di mattoni manubriati e di tegoloni, oggi esposti nel museo locale, si è concluso che trattasi di materiali di recupero provenienti da qualche zona pedecollinare e riutilizzati per la costruzione del castello o in occasione di qualche rifacimento dello stesso.

Ma la scoperta da parte di Gaetano Chierici di un pavimento in gittata di cocciopesto (di dimensioni ridotte) ricoperto da una pavimentazione medievale, ha suggerito la presenza nel sito di un insediamento romano.

Il Campanini aveva evidenziato tale pavimento nel disegno da lui eseguito della pianta del sito, ma questo non determinò un successivo approfondimento delle indagini.

Nel 1894 il prof. Tito Bentivoglio della Società dei Naturalisti di Modena decise di analizzare i frammenti del pavimento, concludendo che i tre strati che lo componevano corrispondevano dettagliatamente a quelli testificati da Vitruvio nel trattato De Architectura.

Del resto, la presenza di insediamenti romani in quel luogo non è ingiustificata se si considera che la Via Tabularia Brescello-Luceria, posta ai piedi della rupe, costituiva già in tempi remoti il collegamento obbligato tra il nord ed il sud della penisola .

Comune:

CANOSSA
Piazza Matteotti, 28 - loc. Ciano d'Enza, 42026 Canossa (RE)
0522 248411, 0522 248450
urp@comune.canossa.re.it 
www.comune.canossa.re.it

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo 2023